L’uomo con tutte le sue attività inevitabilmente genera un forte impatto ambientale andando a modificare l’ecosistema stesso in cui vive. L’utilizzo
smisurato di risorse naturali quali acqua, suolo, energia, da una parte, e l’emissione di sostanze indesiderate quali rifiuti e inquinanti, dall’altra,
sono solo alcuni degli esempi più macroscopici delle conseguenze dell’attività umana.
Il sorgo da granella presenta buone caratteristiche agronomiche e qualitative, ma, nonostante ciò, non riesce a espandersi nella Regione Friuli Venezia Giulia. Infatti, osservando i dati Istat, si può notare che nel 2018 le superfici coltivate a sorgo si sono ridotte leggermente rispetto al 2017 (1158 ha contro 1200 ha).
In Friuli Venezia Giulia quella del castagno costituisce senza alcun dubbio una coltura legata strettamente alla storia ed alle tradizioni di molte zone montane e pedemontane.
Sostegno per l’attività di informazione e promozione rivolta ai prodotti di qualità del settore agroalimentare regionale
Anche se l’avvento della cimice marmorata asiatica in Friuli Venezia Giulia (primo rinvenimento nella tarda estate del 2014) ha monopolizzato le strategie di difesa integrata nei meleti per quanto riguarda gli insetticidi diventando il primo insetto target per importanza,
La cipolla, per la scarsa capacità di competere con le malerbe durante tutto il ciclo vegetativo, richiede degli interventi sia chimici sia meccanici. Questi ultimi sono attuabili per mezzo di una sarchiatura solo in presenza di un sesto d’impianto che assicuri una distanza tra le file non inferiore a 30 centimetri.
Da qualche anno nei terreni coltivati soprattutto a soia, si nota la presenza di infestanti che, nonostante gli interventi erbicidi, proliferano in maniera consistente e preoccupante. La specie spontanea oggetto di questa problematica è l’Amaranthus retroflexus
PAT: prodotti agroalimentari tradizionali del Friuli Venezia Giulia
Stato fitosanitario delle foreste del Friuli Venezia Giulia
I nuovi strumenti a disposizione del settore primario: a colloquio con un protagonista dell’innovazione agricola
1: unifeed, prestazioni produttive e qualità del latte
Il castagno è attualmente presente in Friuli Venezia Giulia sia nei rilievi del settore orientale sia in quelli del settore occidentale della regione.
In prevalenza i castagneti si riscontrano sui rilievi prealpini orientali (Prealpi Giulie) a litologia flyschoide, caratterizzati dall’alternanza di areniti
con marne calcareo-silicee, che si estendono da Artegna alla valle dello Judrio, fino ad alcuni boschi del Collio goriziano.......
Il progetto TOP-Value e l’indicazione facoltativa di qualità “Prodotto di montagna” (PDM)
Anche quest’anno ci troviamo a commentare un andamento stagionale anomalo per le colture autunno vernine, infatti ad un inverno sostanzialmente asciutto è seguito un mese di maggio con abbondanti precipitazioni e temperature al disotto della media dei dieci anni precedenti (Graf. 1 e 2).....
Essenza dai molteplici aspetti paesaggistici, il pioppo prospera in forma spontanea in molti ambienti ripariali e golenali, ma disegna anche il territorio con le linee geometriche della pioppicoltura razionale.
PAT: prodotti agroalimentari tradizionali del Friuli Venezia Giulia
Intervista al dott. Alberto Manzo funzionario del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali coordinatore del Tavolo tecnico delle piante officinali e del Tavolo della frutta in guscio.
Da diversi anni l’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale ERSA, nell’ambito delle consuete prove sperimentali su mais, effettua i monitoraggi per rilevare il superamento delle soglie di presenza degli adulti di Diabrotica in campo, al fine di procedere con un eventuale trattamento o per intervenire nella stagione successiva con geodisinfestanti qualora si semini nuovamente il mais sullo stesso appezzamento.
L’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale ERSA ha realizzato prove sperimentali su patata di confronto varietale per la valutazione della produttività
e tolleranza alle patologie.
Lo zucchino rappresenta una delle orticole più coltivate in regione. Prevale la coltivazione in pieno campo, sia con trapianti primaverili che estivi, ma negli ultimi anni, complice anche l’accresciuta importanza della vendita diretta, è aumentato l’interesse per l’ottenimento di primizie da coltivazioni primaverili in tunnel freddo.
Dopo i valori minimi di superfici coltivate a mais in regione, 50.406 ha nel 2018, i dati Istat segnalano una lieve risalita a 51.220 ha nel 2019. Sembravano esserci buoni auspici per questa importante coltura, ma i problemi si sono subito manifestati con tutta la pesante problematica del seme conciato con Mesurol e la diatriba che ne è conseguita.
Fra le attività sperimentali condotte con continuità dall’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale ERSA figurano le colture del mais, orzo, frumento
e soia, attraverso l’esecuzione di prove di confronto tra ibridi e varietà in diverse località della Regione. Verificare le caratteristiche produttive e
qualitative delle nuove costituzioni rimane l’obbiettivo primario, ma molta attenzione è puntata alla verifica delle resistenze alle vecchie e nuove
avversità che possono presentarsi (funghi, virus, acari, insetti, siccità, ecc.).
La superficie coltivata a canapa industriale in Europa, da 26.000 ha nel 2015 e 33.000 ha nel 2016, è salita a circa 47.000 ha nel 2017, di cui circa 2.500 ha coltivati in Italia.
Il ”III International Symposium on Growing Media, Composting and Substrate Analysis”, organizzato da Università degli Studi di Milano, Agenzia regionale per lo sviluppo rurale ERSA del Friuli Venezia Giulia e Università degli Studi di Catania, si è tenuto dal 24 al 28 Giugno 2019 a Milano.
Ogni territorio rurale è un sistema estremamente complesso dove l’agricoltura ha svolto e svolge tuttora un ruolo di primo piano nella conformazione e nell’evoluzione paesaggistica territoriale.
PAT: prodotti agroalimentari tradizionali del Friuli Venezia Giulia