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Mais bianco perla friulano

descrizione

Il Mais Bianco Perla  Friulano è una varietà medio-tardiva, con durata del ciclo paragonabile a quella dei moderni ibridi di classe FAO 500/600, ovvero di circa 120 giorni, variabile in funzione delle caratteristiche pedoclimatiche della località di coltivazione e dell'epoca di semina. La pianta raggiunge un'altezza di 2,0-2,4 metri in condizioni di coltivazione tradizionale, ma può superare questi valori in funzione della fertilità del terreno, della concimazione azotata e dell'eventuale irrigazione. Ciascuna pianta porta una spiga, posizionata piuttosto alta; raramente su Mais Bianco Perla Friulano si osservano due spighe complete sulla stessa pianta (ciò avviene principalmente quando la densità di piante per metro quadrato è piuttosto contenuta).

Il fusto, piuttosto esile (a paragone dei moderni ibridi), talora ha un andamento leggermente a zig-zag fra i diversi internodi; per la scarsa robustezza del fusto e per l'impalcatura alta delle spighe, alla raccolta si osservano frequentemente piante spezzate o allettate. La spiga ha forma pressocché cilindrica (senza allargamento basale), con una lunghezza di circa 18-24 cm, con 12 (14) ranghi di semi (cariossidi). Il seme è piuttosto grosso, di colore bianco perlaceo, brillante, a frattura semivitrea. Il tutolo è bianco.

La varietà sembra adattarsi bene alla coltivazione con metodo biologico. Le rese sono decisamente più basse rispetto agli ibridi moderni e si attestano indicativamente sui 30-50 quintali di granella per ettaro.

Il Mais Bianco Perla  Friulano, così come molte varietà di mais tradizionali, è piuttosto sensibile agli attacchi della piralide del mais (Ostrinia nubilalis) e della diabrotica (Diabrotica virgifera).

La farina Mais Bianco Perla Friulano viene confezionata e commercializzata per lo più in sacchetti di carta da 1 kg; più raramente viene venduta sfusa, ad esempio in sacchi di tela.

categoria
PAT
territorio
Alta e Bassa Pianura Friulana, nonchè in ristrette aree collinari e di fondovalle delle ex Province di Pordenone, Udine e Gorizia

metodo di lavorazione, conservazione e stagionatura

I terreni sui quali avviene la coltivazione del Mais Bianco Perla Friulano sono per lo più mediamente fertili e talora irrigui. La concimazione di fondo viene effettuata con apporti di elementi nutritivi (N, P, K) più ridotti rispetto alle colture di mais ibridi e talora con l'utilizzo di sostanza organica (es.: letame). Una particolare attenzione viene rivolta alla concimazione con N (pre-semina e post-emergenza /levata), in quanto - se eccessiva - induce la crescita di piante con altezza oltre il voluto, che comporta spesso l'allettamento delle stesse in pre-raccolta.

Le lavorazioni del terreno (aratura, sarchiatura e rincalzatura) sono quelle tradizionali.

La semina avviene di norma con seminatrice meccanica o pneumatica a file distanti 75 cm. Se la semina è manuale, in piccoli appezzamenti, segue il diradamento, sempre manuale. La densità di semina di norma è inferiore a quella delle colture di mais ibridi, ovvero si attesta a (4)-5 piante per metro quadrato. Il seme utilizzato deriva da colture di Bianco Perla localizzate ad almeno 3-400 metri da altre colture di mais, per impedire la contaminazione da parte di polline estraneo. Le spighe da cui si preleva il seme per le semine vengono preventivamente selezionate per mantenere i caratteri tipici varietali desiderati sia della granella (grossezza  e trasparenza perlacea), sia della spiga (forma cilindrica, dimensioni e numero di ranghi appropriati), attuando una "selezione massale".

La raccolta avviene di norma manualmente a spiga intera; le spighe vengono subito selezionate per eliminare quelle non conformi alla qualità voluta (es. spighe piccole, con muffe della granella evidenti, ecc.). L'essiccazione delle spighe della granella viene effettuata con metodo tradizionale, ovvero in cassoni friulani all'aperto, ma al riparo dalla pioggia, o in cumulo di spessore modesto in un solaio ventilato, o in trecce appese sempre in solaio oppure sotto le linde delle casse al riparo dalla pioggia in posizione sud.

La separazione della granella dal tutolo avviene con sgranatrici manuali o elettriche tradizionali, dopo aver eliminato manualmente le brattee.

La macinazione della granella, al giusto livello di umidità (circa il 14%) viene effettuata con modalità tradizionale, per lo più in mulini con macine a pietra (che in ogni caso garantiscono la massima igiene), in modo da conservare il profumo naturale e la qualità del prodotto. Dopo la macinazione si ottiene la farina, integrale o meno, di colore tendenzialmente bianco.

locali di lavorazione, conservazione e stagionatura

La granella essiccata (prima della macinazione) viene conservata in locali freschi ed aerati che mantengono una ridotta umidità relativa. Simili caratteristiche hanno i locali ove si conserva la farina.

prove che il prodotto esiste da almeno 25 anni

Il Mais Bianco Perla Friulano deve la sua tipicità alle caratteristiche della granella bianca e perlacea (da cui il nome della varietà) a frattura semivitrea, al colore della farina (bianca) e al gusto e aroma della polenta che se ne ricava. Poiché la varietà di mais deriva da impollinazione libera e dalla selezione massale condotta dai diversi agricoltori, lo standard qualitativo della granella e della farina che se ne ricava non è strettamente omogeneo. Pertanto, in Friuli Venezia Giulia sono coltivati diversi "biotipi" che, tuttavia, presentano medesime caratteristiche generali, in ogni caso affini ai diversi biotipi di Mais Biancoperla del Veneto.

Inoltre, in Friuli Venezia Giulia è presente anche un ecotipo di mais affine al Bianco Perla Friulano che si caratterizza per la granella bianca "oleosa", varietà un tempo nota com "Mais Bianco Olio Friulano" (Zapparoli, 1943).

La farina di Mais Bianco Perla Friulano viene per lo più utilizzata come farina da polenta che accompagna piatti generalmente di pesce o carne bianca.

Data la somiglianza con le varietà bianche tipo "Maizena o Maicena" centro-americane e sud-americane, il  Mais Bianco Perla Friulano si presta anche molto bene alla preparazione della "masa" per il piatto tipico del continente latino-americano: la "tortilla". La "masa" è la materia prima ottenuta dal mais a granella bianca, simile alla farina, ma di preparazione del tutto diversa, oggi molto richiesta e importata in genere dal Messico o da altre nazioni dell'America Latina.

 

BREVE RELAZIONE STORICA SUL PRODOTTO

Il Mais Bianco Perla Friulano è un'antica varietà coltivata da diversi decenni, soprattutto nell'Italia nord-orientale, ovvero in Veneto e in Friuli (Bressan et al., 2003); nonostante l'avvento dei mais ibridi, più produttivi, è rimasta in coltivazione per le particolari caratteristiche della granella e per la peculiare qualità della farina.

Un accenno sulla coltivazione in Friuli Venezia Giulia del mais "a grano bianco" "Perla" si trova sul Bulletino dell'Associazione Agraria Friulana del 1914. Tale varietà veniva consigliata, assieme ad altre a granella bianca (es. "dente di cavallo o Caragua") come mais da foraggio, "perchè sono di grande sviluppo fogliaceo" (Margreth, 1914).

Una breve descrizione della pianta e delle caratteristiche di spiga e granella del Mais Bianco Perla viene riportata nel volumetto dal titolo "Granoturchi da seme per riproduzione da granella e per semine da erbaio" edito a cura del Consorzio Agrario Provinciale di Udine nel 1950. In questa pubblicazione si consigliava la diffusione e la coltivazione di questa varietà per la "ottima qualità delle sue farine" (Consorzio Agrario Provinciale di Udine, 1950).

Negli atti del 1° Congresso Nazionale dei Mais Ibridi, tenutosi nel 1954 a Vicenza, si riporta che, nel 1950, la coltivazione del Mais Bianco Perla nel Veneto e nel Friuli Venezia Giulia era estesa su circa 58.200 ha ed era la principale varietà di mais coltivata, alla quale seguiva il Marano Vicentino (40.000 ha). In particolare, le superfici a Bianco Perla raggiungevano i 3.000 ha nell'allora assai vasta provincia di Udine (Montanari, 1954).

Ancora nel 1960, il Mais Bianco Perla viene citato fra le "varietà italiane più note" delle "Venezie": "Bianco del Piave, Bianco perla, Centogiorni, Friulotto, Marano vicentini, Rosso di Magliano, Gialloncino veronese del Sasso, Scagliolo del Frassine, Sesarale" (Fenaroli, 1960). 

Nella Banca del Germoplasma Autoctono Vegetale (BaGAV) presso l'Università di Udine è presente un'accessione friulana di Mais Bianco Perla. Altre tre accessioni sono conservate presso l'ERSA di Pozzuolo del Friuli. Molte accessioni del cosiddetto "Biancoperla" raccolte in Veneto sono conservate, invece, nella banca del germoplasma dell'Istituto di Genetica e Sperimentazione Agraria "Nazareno Strampelli" di Lonigo (Vicenza) (Bressan et al., 2003) e presso il CRA-MAC - ex Istituto Sperimentale per la Cerealicoltura di Bergamo.

 

NUMEROSITA' DEI PRODUTTORI

Il Mais Bianco Perla Friulano viene prodotto tradizionalmente da poco più di una decina di coltivatori della regione nelle province di Pordenone, Gorizia e soprattutto di Udine.

 

QUANTITATIVO MEDIO DI PRODOTTO FINITO PRODUCIBILE DA TUTTI I SOGGETTI DI CUI SOPRA

Si può stimare una produzione di alcune decine di quintali, destinati alla produzione di farina da polenta per autoconsumo o destinata ad un commercio da considerarsi di nicchia.

Mais bianco Perla friulano