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Castagna Canalutta

descrizione

I dati seguenti (caratteristiche agronomiche della varietà e qualitative dei frutti) sono tratti dalla scheda “Canalutta” di Youssef et al. (2000). 

Albero

Vigore: elevato

Portamento: espanso, con chioma globosa

Corteccia del tronco: fessurata longitudinalmente.

Rami: internodi corti, corteccia liscia con sottili diverse lenticelle chiare e di piccole dimensioni; gemme di forma subconica e di colore verde rossastro.

Foglie: lanceolate, di piccole dimensioni, con base a graffa, apice appuntito, margine seghettato con dentatura evidente; pagina superiore di colore verde scuro; pagina inferiore più chiara, priva di tomentosità e con nervature evidenti; picciolo breve.

Epoca germogliamento: tardiva, seconda-terza decade di maggio. 

Caratteri produttivi

Epoca di fioritura: medio-tardiva, terza decade di giugno

Amenti: piuttosto corti, con fiori brachistaminei e con produzione di polline insufficiente

Infiorescenze femminili: 3-4 per amento androgino

Ricci: di piccole dimensioni con tre frutti; gli aculei sono rigidi e di media lunghezza; deiescenza in 2-3 valve

Produttività: elevata 

Frutto

Pezzatura : piccola (peso medio 7.5 g)

Forma: ellittico-sferoidale, con apice appuntito e base arrotondata

Pericarpo: di colore marrone chiaro con striature più scure, piuttosto distanziate, irregolari

Cicatrice ilare: medio-grande

Seme: episperma: poco aderente, facilmente staccabile; plurispermia: assente 

Giudizio d’insieme

Varietà molto adattata alle condizioni climatiche locali; fornisce produzioni costanti. I frutti, malgrado la piccola pezzatura, possiedono pregevoli caratteristiche organolettiche e pertanto sono assai ricercati, prevalentemente per il consumo fresco. Essi inoltre si conservano molto bene, resistono al marciume e agli attacchi dei lepidotteri.

categoria
PAT
territorio
Fascia prealpina orientale della provincia di Udine, Valli del Natisone (in particolare, i comuni di Torreano, Pulfero, Savogna, San Leonardo e San Pietro al Natisone).

metodo di lavorazione, conservazione e stagionatura

La raccolta viene effettuata manualmente con l'uso di ceste e/o secchi e con una lavorazione sommaria che consiste nella cernita e nella disposizione del prodotto in cassette. I materiali, le attrezzature e i locali utilizzati per la produzione sono di norma quelli che si usano tuttora in zona per la normale coltivazione del castagno e cioè: ceste per la raccolta, cassette di varia misura per il prodotto lavorato, eventuale locale per la lavorazione e toelettatura, locale per la vendita.

prove che il prodotto esiste da almeno 25 anni

a varietà è indigena, come attesta il nome, della località di Canalutto, sita in comune di Torreano (UD), ove il castagno -  come in altre zone caratterizzate da terreni acidi delle Alpi – costituiva un importante apporto amilaceo alla dieta delle popolazioni locali. Le imponenti dimensioni di molti alberi testimoniano la loro età avanzata, sicuramente ultracentenaria. La tecnica colturale è immutata, rispetto al passato, e fa affidamento a piante sparse, allevate in forme libere ai bordi del bosco e nei prati.

 

BIBLIOGRAFIA

Dorigo, D., 1909.   La frutticoltura del Mandamento di Cividale e il vivaio di fruttiferi di S. Pietro al Natisone. Bullettino dell’Associazione Agraria friulana, serie V, vol. XXVI, 11-20.

Youssef, J., Strazzolini, E., Toffolutti, B., Piazza, L. 2000. Pomologia Friulana.

Castagna Canalutta