Ambiente: Vive su fondali sabbiosi, fangosi o detritici e fra le praterie di posidonie, la si reperisce da pochi metri fino a 100 metri di profondità.
Descrizione e caratteri distintivi: La conchiglia è arrotondata, la superficie presenta strie di accrescimento concentriche a forma di lamella, che posteriormente e anteriormente assumono la forma di tubercoli. La colorazione varia dal bianco-giallastro al marroncino chiaro. L'interno è bianco e lucido.
Note biologiche e comportamentali: La riproduzione si verifica tra maggio e giugno. Vive infossato lasciando sporgere i sifoni con cui respira e si nutre tramite filtrazione.
Colore: bianco o grigio chiaro con striature brunastre, giallastre ruggini.
Dimensione: la dimensione massima raggiunta è di 5-6 cm di diametro;
Sapore: delicato, di mare.
La pesca del “dondolo” avviene rigorosamente a mano, ad opera di alcuni operatori subacquei autorizzati. Tramite immersioni su alcuni punti prestabiliti, l’operatore subacqueo professionista stacca, con una particolare operazione manuale rotatoria e per mezzo di un apposito coltello , i mussoli da rocce e substrati duri a cui essi sono attecchiti.
Con questa metodica di pesca vengono raccolti solo esemplari adulti in ottimo stato di vitalità.
I mussoli raccolti sono immessi in retini di contenimento e mantenuti freschi e vitali fino alla loro commercializzazione.
L’attività di pesca manuale, benché più costosa rispetto a quella strascicante, ha il vantaggio di essere altamente selettiva, ecosostenibile e qualitativa. L’assoluta integrità fisica della conchiglia e del corpo, la maggior vitalità e l’assenza di sabbia all’interno del mollusco sono le principali caratteristiche che contraddistinguono questa particolare metodica di pesca e di apprezzamento per il consumatore.
Tutti i materiali impiegati sono conformi alla normativa europea in fatto di igiene e sicurezza degli alimenti.
Le attrezzature di pesca, lavorazione e selezionatura sono di acciaio inox o in plastica.
Le reti di confezionamento sono in polietilene adatte a contenere alimenti.
Trattandosi di prodotto fresco da avviare direttamente alla commercializzazione non sono previsti locali di lavorazione e stagionatura.
La pesca del dondolo, tradizionale attività di pescatori professionali e non, è segnalata attraverso racconti di vecchi pescatori dall’immediato dopo guerra, ad opera di unità di palombari in servizio portuale che avevano il compito di riparare i moli e le dighe foranee dai danni causati dai bombardamenti. In tale occasione, nelle aree antistanti alle opere danneggiate sono stati individuati consistenti banchi di dondoli che , nel periodo successivo, sono stati sfruttati commercialmente. Ulteriori aree, individuate lungo la costiera triestina, sono state trovate idonee ed ancora adesso, a diversi decenni di distanza, danno lavoro a diversi operatori subacquei autorizzati.