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Miele friulano di amorfa

descrizione

Il miele monoflorale di amorfa deriva dal nettare di Amorpha fruticosa (fam. Leguminosae). È di colore leggermente aranciato, quando liquido, rosato quando solido. La cristallizzazione è fine e pastosa (avviene entro alcuni mesi dalla raccolta). L’aroma è di media intensità, fruttato. Il sapore è delicato e piacevole, ricorda la gelatina di frutta (Nazzi e Zandigiacomo, 2012).

Dal punto di vista melissopalinologico il Miele di amorfa è caratterizzato da una elevata percentuale di polline di Amorpha fruticosa associato a pollini di Brassica f., Robinia pseudoacacia, Prunus f., Rubus, Compositae forma H, Taraxacum, Partenocissus, Compositae forma A, Sanguisorba, Sinapsis f., Sedum, Trifolium pratense gr., Umbelliferae, Acer, Ligustrum, Trifolium repens gr., Clematis e, tra le non nettarifere, Papaver (Gazziola, 2002).

Il Miele di amorfa viene confezionato per lo più in vasetti di vetro con tappo di latta a vite da 250 e 500 g.

categoria
PAT
territorio
Si produce in varie aree della pianura friulana e in ambito collinare, principalmente lungo il greto di fiumi e torrenti colonizzati da cespuglietti di Amorpha fruticosa (Frilli e Barbattini,2000). Si segnalano, in particolare, l’area del medio corso del fiume Tagliamento (dalla stretta di Pinzano verso sud) e quella del torrente Torre (da Savorgnano del Torre verso sud) e la parte finale del corso del fiume Isonzo. Pertanto, sono interessati alla produzione di miele di amorfa gli apicoltori delle province di Gorizia, Pordenone e Udine.

metodo di lavorazione, conservazione e stagionatura

Le famiglie di api vengono allevate in arnie razionali di legno. In vista della raccolta del miele di amorfa, gli apicoltori mettono in atto una serie di tecniche (es. controllo della sciamatura) per mantenere le famiglie numerose.

La fioritura dell’amorfa, che segue quella dell’acacia (Robinia pseudoacacia), si svolge in ogni area per una decina di giorni; inizia verso la terza decade di maggio nella Bassa pianura e poi procede via via verso settentrione; si conclude comunque entro la metà di giugno nelle località a maggior altitudine. Questa scalarità delle fioriture nelle diverse zone viene tradizionalmente sfruttata da alcuni apicoltori che operano il “nomadismo” spostando gli apiari in nuove zone all’inizio della fioritura (dalla pianura alla collina).

Dopo la fine della fioritura, quando i favi sono stati opercolati, i melari vengono prelevati dagli alveari e trasportati nel laboratorio (sala di smelatura). Successivamente, si procede alla disopercolatura dei favi e alla smelatura tramite centrifugazione. Il miele viene quindi filtrato, posto in maturatori di acciaio inox e lasciato decantare per almeno due settimane. La schiuma e le impurità che affiorano vengono eliminate.

materiali, attrezzature usate per la preparazione e condizionamento

Arnie, melari e telaini per lo più in legno. Attrezzi per la disopercolatura dei favi da melario. Smelatore centrifugo. Filtri e contenitori in acciaio inox per la decantazione (maturatori). Vasetti per il confezionamento.

locali di lavorazione, conservazione e stagionatura

Sala di smelatura in locali a norma, autorizzati dalle competenti autorità sanitarie locali. Il prodotto finale, confezionato in vasetti, viene generalmente conservato in un magazzino fresco in assenza di luce diretta.

prove che il prodotto esiste da almeno 25 anni

Il miele di amorfa deve la sua tipicità al gusto particolare, allo stato fisico (liquido o cristallizzato) ed al colore aranciato/rosato. Poiché è monoflorale (deriva in massima parte dal nettare di una sola pianta), lo standard qualitativo è abbastanza costante anno dopo anno e nelle diverse aree ove viene prodotto. Talora può in parte mescolarsi con quello che deriva dal nettare di acacia (Robinia pseudoacacia), pianta arborea che fiorisce subito prima dell’amorfa.

Il Miele di amorfa viene utilizzato spalmato su fette di pane o su fette biscottate oppure come dolcificante nelle tisane.

Il miele di amorfa viene prodotto per tradizione circa trentennale da diverse decine di apicoltori della regione, in aree di pianura e collina. Le informazioni raccolte presso gli apicoltori regionali con lunga esperienza, riferiscono che una delle prime aree ove già nella prima metà degli anni ’80 del secolo scorso era possibile produrre in abbondanza miele monoflorale di amorfa è quella del corso del torrente Torre a est di Udine (in questa area Amorpha fruticosa è attualmente assai diffusa, con estesi cespuglieti quasi puri).

Con la diffusione spontanea della pianta soprattutto lungo i greti di molti fiumi e torrenti regionali (es. lungo il fiume Tagliamento e il fiume Isonzo), gli apicoltori di varie aree hanno potuto produrre questo importante e richiesto miele, dapprima derivante dal nettare di più piante, poi puro. Inoltre, diversi apicoltori regionali hanno affermato di volere proseguire, ed anzi aumentare, la produzione di questo miele.

Miele friulano di amorfa