Elementi di diagnosi differenziale

Aspetti generali

I sintomi dovuti a GY presentano elementi comuni con quadri sintomatici riferibili ad altre malattie o alterazioni. Se le possibilità di confusione sono possibili con l’esame dei singoli sintomi analizzati separatamente, con il riscontro congiunto di tutto il quadro sintomatico si riesce invece quasi sempre a definire una diagnosi corretta. Proprio per questo, nella realtà di campagna è bene non esprimere un giudizio di diagnosi sulla base di un solo sintomo, benché marcato, ma cercare di verificare la convergenza di quanti più sintomi possibile, tra quelli singolarmente sopra descritti.
Di seguito si mettono in evidenza gli elementi che possono aiutare per pervenire a una corretta diagnosi di GY, differenziandoli rispetto ad altre malattie ed alterazioni piuttosto comuni nei vigneti del Friuli Venezia Giulia

Danni meccanici su germogli e tralci

Cosa determinano: strozzature da legacci, parziali distacchi del germoglio dal legno di due o più anni, piegature eccessivamente brusche e altre lesioni meccaniche che comportino la compromissione della continuità dei tessuti corticali, determinano il mancato regolare deflusso della linfa elaborata. Tali danni sono particolarmente frequenti in vigneti meccanizzati.
Sintomi: sulle porzioni distali rispetto al punto lesionato compaiono sintomi fogliari del tutto simili a quelli riconducibili a GY (Foto 24 e 25).
Cosa osservare: deve essere accertata l’integrità del germoglio o del tralcio.

Imperfezioni d'innesto

Cosa determina: un innesto non ben saldato, con setto suberoso che separa i due bionti, determina un alterato deflusso della linfa elaborata verso le radici, comportandosi, di fatto, come una lesione meccanica (foto 26).
Come si presenta: le foglie dell’intera vite europea manifestano alterazioni cromatiche molto simili a quelle dovute ai GY (foto 27). Spesso tale alterazione è accompagnata dal ripiegamento verso il basso dei lembi fogliari.
Cosa osservare: le imperfezioni d’innesto determinano la comparsa di sintomi al primo, o eventualmente al secondo, anno d’impianto. Generalmente il punto d’innesto difettato presenta anomalo ingrossamento. A differenza di quanto avviene con le viti affette da GY, il tralcio generalmente lignifica.

Cicalina bufalo (Stictocephala bisonia)

Cosa determina: le punture anulari di ovideposizione praticate dalla femmina dell’insetto su germogli o piccioli fogliari causano lesioni che determinano l’interruzione del flusso floematico (foto 28).
Come si presenta: sulle viti si possono osservare porzioni distali di germogli con alterazioni di forma e di colore delle foglie (foto 29). Nel punto dell’ovideposizione è ben visibile un caratteristico ingrossamento. Qualora le punture interessino il picciolo fogliare il sintomo è limitato ad una sola foglia

Accartocciamento fogliare (Grapevine Leaf Roll associated Virus)

Cosa determina: è una malattia da virus, per la quale non esistono mezzi curativi. Si diffonde attraverso il materiale vivaistico o anche attraverso le punture di alcune specie di cocciniglie (ad es. Planococcus ficus).
Come si presenta: la malattia induce un precoce viraggio di colore delle foglie che già ad agosto - settembre presentano vistosi arrossamenti (sulle varietà a bacca nera) (foto 30) o ingiallimenti (sulle varietà a bacca bianca). La variazione cromatica, inversamente a quanto accade con i GY, interessa le sole porzioni internervali delle lamine, rimanendo verdi le nervature (foto 31). Le alterazioni di colore sono accompagnate da ripiegamento verso il basso delle lamine fogliari (accartocciamento) (foto 32).
Cosa osservare: la manifestazione delle alterazioni fogliari interessa in maniera uniforme tutte le foglie adulte dell’intera pianta. La lignificazione dei tralci è completa, così come non vi sono alterazioni evidenti a carico dei grappoli.

Mal dell'esca

Cosa determina: si tratta di malattia del legno che, nella sua forma cronica, determina caratteristiche alterazioni cromatiche internervali sulle foglie di tutta o solo parte della vite. Spesso la produzione viene compromessa. La malattia può essere trasmessa attraverso le operazioni di potatura secca.
Come si presenta: le alterazioni cromatiche generalmente interessano tutte le foglie dei germogli sintomatici (foto 33). Le foglie alterate vanno incontro a progressiva necrosi (foto 34) e caduta anticipata. I grappoli, prima di avvizzire, presentano sotto la cuticola degli acini caratteristiche maculature scure.
Cosa osservare: il mal dell’esca può essere confuso con GY, solamente per quanto riguarda le manifestazioni su grappolo. Le decolorazioni fogliari sono profondamente diverse tra le due malattie.

Clorosi ferrica

Cosa determina: la temporanea indisponibilità di ferro può provocare diffusi ingiallimenti della vegetazione della vite, in particolar modo in epoca primaverile (foto 35). Tali ingiallimenti possono essere confusi, se non altro per motivi di tipo lessicale, con i giallumi della vite (GY).
Come si presenta: in pre fioritura le foglie, specialmente quelle apicali, perdono la loro colorazione verde per decolorare nel giallo pallido, sino al bianco (foto. 36). Le nervature sono le ultime a perdere il colore verde. Nel tempo, i tessuti fogliari decolorati possono necrotizzare. La carenza determina alterazioni dell’allegagione.
Cosa osservare: l’andamento stagionale è determinante nella comparsa dell’alterazione. I sintomi della clorosi appaiono in epoca molto anticipata. Le foglie ingialliscono, anche nelle varietà a bacca rossa, mantengono la consistenza normale e non accartocciano.

Carenza di Magnesio

Cosa determina: l’indisponibilità dell’elemento determina, verso la fine della stagione vegetativa, una serie di alterazioni a carico delle foglie e dei grappoli della vite. E’ molto marcata la diversa sensibilità varietale. La carenza compare in relazione a squilibri climatici, agronomici e produttivi.
Come si presenta: le foglie più mature, ed in modo particolare quelle della fascia produttiva, presentano evidenti alterazioni cromatiche, in qualche modo simili a quelle determinate dal mal dell’esca (foto 37 e 38). Dall’invaiatura in poi il rachide si dissecca partendo dalla parte distale, determinando il progressivo parziale avvizzimento del grappolo.
Cosa osservare: i sintomi fogliari sono distinguibili in modo evidente da quelli dovuti a GY. La possibilità di confusione tra le due alterazioni può essere quella legata all’avvizzimento dei grappoli. La lignificazione dei tralci nel caso di magnesio carenza è generalmente soddisfacente.

Carenza di Potassio

Cosa determina: la carenza di potassio viene riscontrata in genere solo in vigneti giovani ed in corrispondenza di precise anomalie del terreno.
Come si presenta: la carenza determina alterazioni cromatiche fogliari che compaiono in genere a giugno, nella fase di massimo accrescimento vegetativo. Le foglie presentano una colorazione traslucida (foto 39), più accentuata nelle porzioni internervali e soprattutto in quelle marginali. L’alterazione cromatica vira al giallo o al rosso vinato, a seconda del colore della bacca (foto. 40 e 41). I margini della foglia tendono a ripiegarsi verso l’alto.
Cosa osservare: l’accartocciamento delle foglie verso l’alto esclude la presenza di GY, che determinano invece ripiegamento verso il basso. Con la carenza di potassio non si hanno alterazioni consistenti nella lignificazione dei tralci e nella fruttificazione.