Xiphinema index - Vettore del virus dell’arricciamento fogliare della vite

Nome comune: Xiphinema index
Nome scientifico: Xiphinema index Thorne & Allen, 1950
Nome inglese: Dagger nematode
Tassonomia: Classe: Adenophorea, Ordine: Dorylaimida, Famiglia: Longidoridae

Descrizione:
Xiphinema index è un nematode filiforme lungo circa 3 mm., vive nel terreno a contatto con le radici delle piante di cui si nutre, ed è il vettore del virus dell’Arricciamento fogliare della vite (GFLV = Grapevine fanleaf virus), agente del complesso della degenerazione infettiva della vite.
Se anticamente la sua area di origine è stata il Medio Oriente, in particolare la Mesopotamia, oggi è presente praticamente nelle aree vitate di tutto il mondo.
Descritto per la prima volta nel 1950 in California, è stato anche il primo nematode a essere riconosciuto come vettore di virus, in una prova sperimentale sempre in California, nel 1958.
Oltre alla vite predilige come piante ospiti il fico, il gelso, la rosa  e altre piante arboree.
Predilige terreni sabbiosi, si addensa maggiormente nella zona del capillizio radicale, quindi a profondità di 30-60 cm., e ha la sua maggiore espansione con temperature attorno ai 25-26° e un certo grado di umidità del terreno. La riproduzione avviene generalmente per via partenogenetica in quanto i maschi sono rari, il ciclo biologico con quattro stadi larvali ha una durata variabile da 1-3 mesi ad un anno o più in relazione alla situazione pedoclimatica. 
Il nematode per nutrirsi punge le radici con lo stiletto (una vera e propria piccola lancia), inietta saliva e succhia contenuto cellulare, se la pianta è virosata incamera anche particelle virali che si localizzano negli organi boccali e che verranno iniettate di nuovo con la saliva su altre cellule radicali, veicolando e diffondendo così la malattia. Il nematode adulto una volta acquisito il virus rimane infetto tutta la vita, mentre le larve ad ogni muta, rimpiazzando lo stiletto, perdono anche la loro capacità infettiva. Il virus non viene trasmesso alle uova.

Descrizione dei sintomi:
Durante la nutrizione il nematode punge in profondità la radice con lo stiletto, danneggiando vari strati di cellule e provocando lesioni e ipertrofie apicali, favorendo quindi necrosi radicali e proliferazione di radichette, e inducendo uno scarso sviluppo vegetativo alla pianta nel suo insieme. Oltre a provocare questo tipo di danno diretto, lo Xiphinema index è temuto per la sua capacità di trasmettere il virus dell’Arricciamento fogliare della vite (GFLV, nepovirus europeo). 
Il virus possiede ceppi deformanti e ceppi cromogeni. I ceppi deformanti provocano malformazioni degli organi aerei e mosaicature; i ceppi cromogeni  sono agenti del giallume infettivo.
La diffusione del virus può avvenire anche con l’uso di materiale di moltiplicazione infetto.
Per questo motivo è prevista dalla normativa la certificazione dei terreni destinati ad ospitare materiale di base. Per ogni impianto viene prelevato un campione di terreno su cui si effettuano le analisi nematologiche per certificare l’esenzione da Xiphinema index. Il prelievo di terreno viene eseguito da personale del Servizio fitosanitario e chimico nei periodi che vanno da aprile a giugno e da settembre a novembre, escludendo quindi i mesi in cui il terreno è gelato o troppo secco, infatti in questi casi, ma anche nel caso di un eccesso di umidità, i nematodi si approfondiscono nel terreno alla ricerca di un ambiente più favorevole.

Indicazioni per la lotta:
Come intervenire per prevenire la diffusione  di GFLV, il virus dell’arricciamento fogliare e scongiurare la contaminazione di nuovi vigneti? Le strategie di difesa contro l’infezione da GFLV riguardano essenzialmente la lotta al suo vettore. 
Lo Xiphinema index è in grado di sopravvivere per più di quattro anni in assenza di piante ospiti, può raggiungere profondità anche oltre i 2 metri, si sposta molto lentamente, ma con le lavorazioni meccaniche (terra aderente alle macchine di lavorazione del suolo) o con l’erosione può essere casualmente trasportato in terreni indenni, inoltre da una singola larva si può sviluppare un’intera popolazione. In condizioni ambientali avverse (siccità, freddo, eccesso di acqua), i nematodi possono entrare in uno stato di quiescenza (anabiosi) rallentando tutte le loro funzioni, e riattivandole al ritorno di condizioni ambientali favorevoli.

La lotta contro lo Xiphinema index quindi non è di immediata soluzione ma richiede tempi lunghi e opportuni interventi.

Nel caso di estirpo di vecchi vigneti per reimpianti, è importante che prima dell’estirpo le piante siano disseccate con un diserbante sistemico da impiegare a fine estate, e che l’estirpo venga effettuato nella primavera successiva. Questa pratica permette di evitare che le radici più profonde della vite che difficilmente verrebbero estirpate, rimangano vitali permettendo ai nematodi di continuare a nutrirsi per anni e di essere veicolo di nuove infezioni.
Con questa operazione la popolazione di nematodi regredisce fortemente, ma, vista la capacità dello Xiphinema index di sopravvivere e di ritenere il virus anche in assenza di piante ospiti, questa pratica è utile ma non sufficiente.

I trattamenti nematocidi, abbattono fortemente le popolazioni, ma non sono in grado di garantire l’eliminazione totale dei nematodi e dovrebbero essere abbinati alla pratica della rotazione o riposo del terreno.

Il risanamento di un sito infetto sarà molto lungo anche con il ricorso alla rotazione, la riduzione delle popolazioni sarà netta nei primi anni, per poi gradualmente allungarsi negli anni, per avere una eradicazione pressoché totale gli anni di riposo/rotazione del terreno devono arrivare almeno a dieci.

 

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Distribuzione

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