Cydalima perspectalis - Piralide del bosso

Scheda a cura di: Iris Bernardinelli 
E-mail: iris.bernardinelli@ersa.fvg.it

Nome comune: Piralide del bosso
Nome scientifico: Cydalima perspectalis (Walker)
Nome inglese: Box tree moth
Tassonomia: Ordine Lepidoptera, Famiglia Crambidae

Descrizione:
La piralide del bosso è una specie di origini asiatiche (Cina, Giappone, Corea e Russia asiatica) rinvenuta per la prima volta in Europa nel 2007 e in Friuli Venezia Giulia nel 2012 in provincia di Pordenone da dove si sta rapidamente diffondendo in tutta la regione.
È un lepidottero defogliatore i cui bruchi vivono a spese di diverse specie di Bosso (Buxus microphylla, B. sempervirens, B. sinica), anche se nel paese di origine può attaccare anche specie di altri generi come Ilex e Euonymus.
Le uova sono inizialmente giallo pallido, generalmente deposte in masse ovigere sulla pagina inferiore delle foglie. 
Le larve (pressoché glabre) di colore giallo-verde hanno una caratteristica pigmentazione scura ai lati del corpo, il capo nero e a maturità raggiungono i 36 mm di lunghezza. 
Gli adulti sono lepidotteri con le ali di colore bianco candido bordate di scuro e con una  caratteristica macchia bianca nella fascia scura delle ali anteriori. L’apertura alare è di circa 25-35 mm. 
Questa specie può compiere fino a tre generazioni all’anno e sverna in genere come larva all’interno di un bozzolo racchiuso tra le foglie della pianta infestata. Nella primavera dell’anno successivo la larva riprende la sua attività trofica, si impupa e sfarfalla. Gli adulti, abili al volo possono spostarsi sulle vicine piante di bosso per deporre le uova ed iniziare una nuova generazione, gli spostamenti a lunghe distanze sono invece spesso dovuti al commercio di piante infestate.
Le generazioni si susseguono durante l’anno e l’ultima che darà origine agli individui svernanti inizia ad agosto-settembre.

Descrizione dei sintomi:
I danni causati da questa specie avvengono a carico di piante di bosso. Le piante attaccate risultano in genere fortemente defogliate e con un caratteristico intreccio di fili sericei tra foglie e rametti.
Le siepi colpite manifestano ingiallimenti inizialmente a macchie poi diffusi su tutta la chioma. Tali sintomi possono a prima vista essere scambiati per attacchi di agenti fungini ma, a un attento esame, la diagnosi risulta facile per la presenza delle tracce larvali e per l’elevata quantità di escrementi imprigionate nei fili sericei.
I primi stadi larvali sono responsabili di caratteristiche erosioni fogliari, con l’epidermide della pagina superiore delle foglie che rimane integra e l’epidermide della pagina inferiore del tutto consumata.

 

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Distribuzione

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